Martedì 22 ottobre si è tenuta un’assemblea pubblica nel comune di Casalino (Novara) dal titolo “Sperimentazioni agroalimentari, le forme partecipative dei cittadini”.
All’incontro hanno partecipato sessanta persone: cittadini, esperti del settore, giornalisti, associazioni di agricoltori, istituzioni locali, rappresentanti della regione Piemonte e dell’agenzia per l’ambiente.
Si è trattato di un appuntamento di particolare interesse sia perché ha rappresentato un’occasione piuttosto rara – almeno nel nostro Paese – di aperto confronto fra attori sociali diversi sui temi della ricerca scientifica e delle sue implicazioni sociali, sia perché ha costituito la prima forma di “sperimentazione” di processi consultivi riguardanti la sperimentazione in campo biotecnologico.
Observa ha partecipato all’incontro e alle sue fasi di preparazione nell’ambito del Progetto Paradys.
All’inizio dell’incontro il Sindaco ha annunciato l’esistenza di una sperimentazione di OGM nel territorio comunale, sottolineando la mancata informazione al suo ufficio, pur nel rispetto delle procedure previste dall’attuale normativa italiana, come hanno potuto confermare i rappresentanti della Regione Piemonte e dall’Agenzia Regionale Per l’Ambiente (ARPA) presenti. La legge e i regolamenti vigenti non prevedono, infatti, l’obbligo di informare l’autorità locale, mentre l’autorizzazione alle sperimentazioni – rilasciata dal Ministero della Sanità – viene comunicata d’ufficio alla Regione e all’ARPA.
Sono poi stati forniti i dati relativi alla sperimentazione da un ricercatore dell’Università di Piacenza.
Nel corso degli interventi dei relatori si è notata un’ampia convergenza sulla necessità di mantenere in attività le sperimentazioni.
Gli interventi del pubblico hanno fatto però emergere come la mancanza di un’attività informativa a monte, prima delle sperimentazioni, non permetta una reale partecipazione delle istituzioni locali e dei cittadini. Alcuni interventi hanno sottolineato inoltre come la disinformazione possa creare anche un certo sospetto nell’opinione pubblica, insinuando il dubbio che si vogliano nascondere pratiche sperimentali guidate da interessi economici rilevanti.
Sulla base di queste osservazioni il dibattito si è così indirizzato all’analisi delle responsabilità. A quali livelli e con che grado di trasparenza devono essere prese certe decisioni? E’ possibile coinvolgere un alto numero di attori nelle decisioni riguardanti le sperimentazioni?
L’esperienza di Casalino mette in evidenza la necessità di trovare nuove forme di partecipazione in materia di innovazione tecno-scientifica.
Se da un lato le innovazioni tecno- scientifiche, da sempre, hanno incontrato la difficoltà di identificare specifiche responsabilità, data l’impossibilità di definirne con precisione i rischi, da un altro punto di vista l’aumentata coscienza dei cittadini in quanto consumatori consapevoli richiede un’adeguata attività di comunicazione sulle varie forme di applicazioni biotecnologiche oggi possibili.
Va sottolineato che la disponibilità degli intervenuti ha permesso un dialogo pacato e costruttivo.
L’analisi di questa esperienza potrà contribuire al dibattito sulle forme di partecipazione dei cittadini nei processi decisionali riguardanti non il rilascio di OGM, ma anche, più in generale, la ricerca scientifica.