Robert K. Merton è unanimemente riconosciuto come il fondatore della sociologia della scienza. A lui si debbono le prime riflessioni sulla scienza come istituzione e i suoi rapporti con altre sfere quali politica e religione, nonché le prime ricerche empiriche sulla produzione scientifica.
Dei suoi saggi sulla scienza, riferimento classico a livello internazionale, esce finalmente in libreria una selezione dei più influenti. Ne emergono con forza temi che nel tempo hanno dimostrato un’attualità addirittura crescente: la rilevanza di valori e norme nell’attività scientifica e nel suo rapporto con la società; il ruolo della scienza nelle società democratiche; le dinamiche che caratterizzano la reputazione e la visibilità degli scienziati, anche in ambito pubblico. Un classico da riscoprire, pieno di spunti, di idee, di humour.
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Robert K. Merton (1910-2003) è annoverato tra i maggiori scienziati sociali di tutti i tempi; il Mulino ne ha pubblicato in italiano le opere principali, tra cui Sulle spalle dei giganti (1991), Teoria e struttura sociale (nuova ed. 2000) e Viaggi e avventure della Serendipity (2002).
Massimiano Bucchi, professore di Scienza, Tecnologia e Società all’Università di Trento, ha curato la nuova edizione del volume. Il suo libro più recente è Scientisti e antiscientisti. Perché scienza e società non si capiscono (il Mulino, 2010).