Quali sono le convinzioni che sostengono gli imprenditori dell’agricoltura biologica? Quali azioni di promozione e sviluppo intraprendono i produttori per mantenere ed espandere il loro mercato? Quali sono le iniziative considerate vincenti per la valorizzazione dei prodotti biologici?
A questi interrogativi risponde una nuova indagine di Observa sull’agricoltura biologica, che sarà presentata in anteprima il prossimo 26 aprile durante il Macfrut 2007, la fiera ortofrutticoltura internazionale di Cesena.
La ricerca, condotta sotto la supervisione scientifica di Giuseppe Pellegrini, nell’ambito del progetto RISBIO finanziato dal MIPAF, ha coinvolto un campione rappresentativo di 500 imprenditori Italiani del comparto biologico.
Otto aziende su dieci destinano l’intera superficie disponibile alle coltivazioni biologiche producendo: olio (41,6%), cereali (27,8%), frutta (23,2%), vite (21,2%), zootecnia (16,6%), ortaggi (12,7%), altre colture (0,2%). Non tutti i prodotti, però, sono venduti come bio. Poco più di metà dei produttori, infatti, dichiara di vendere tutti i propri prodotti con marchio bio. Ciò e dovuto, a loro giudizio, alla mancanza di canali commerciali efficaci in grado di assorbire tutta la produzione bio.
Le motivazioni che hanno spinto gli imprenditori a percorre la strada dell’agricoltura biologica sono principalmente tre: la convinzione di produrre cibi più sicuri per la salute (58%) la salvaguardia dell’ambiente (52,5%) e la maggiore tutela della salute dei lavoratori (49,5%). Queste motivazioni sono rimaste invariate nel tempo, ed è rimasto invariato l’ordine di priorità attribuito. Non mancano, ovviamente, gli aspetti critici. Le problematiche che preoccupano maggiormente i produttori sono: i bassi prezzi di vendita (39%), gli adempimenti burocratici (30%) e i costi di certificazione (29%).
Passando alle iniziative per la promozione dei prodotti, gli imprenditori segnalano alcune azioni ritenute prioritarie: l’ampliamento dei contatti di vendita lungo la filiera (45,8%), l’iscrizione a marchi di tipicità (43,2%), l’uso dell’informazione via internet (41,5%) e lo sviluppo di aggregazioni strategiche tra imprenditori (40,9%). Per incrementare il valore aggiunto delle produzioni, si propone una rosa di interventi, dei quali risultano decisivi l’apertura ad incontri pubblici in azienda (43,6%), la partecipazione a momenti promozionali come fiere, mostre, degustazioni (43,3%) e l’attività di agriturismo (40,5%).
Per concludere, sono stati chiesti ai produttori alcuni pareri riguardanti le preferenze dei consumatori. A loro giudizio, i cittadini sono fortemente interessati all’acquisto di prodotti bio per la loro capacità di tutelare la salute (49,5%) e, secondariamente, ritengono che i prodotti siano considerati più sicuri rispetto a quelli convenzionali (29,5%). Infine, sottolineano che le caratteristiche più apprezzate dai consumatori riguardano la sicurezza igienica (57,9%), la bontà e gli aspetti gustativi (57,4%) e in minor misura le caratteristiche nutrizionali e gli ingredienti del prodotto (44,5% e 44%).
I risultati completi dell’indagine saranno discussi dal prof. Giuseppe Pellegrini (Università di Padova) durante il convegno di presentazione del progetto RISBIO, che si terrà a partire dalle ore 14.30 di giovedì 26 aprile nella sala verde dell’Ente Fieristico di Cesena.
Il programma dettagliato del convegno è disponibile sul sito www.macfrut.com