Che cosa hanno in comune la “doppia elica” del DNA e la foto della Terra vista dalla Luna? E da dove viene quella immagine della fecondazione assistita che abbiamo visto mille volte, sui giornali o in televisione? Sono molte le immagini divenute una convenzione visiva – e in certi casi una vera e propria icona – su temi quali, ad esempio, l’evoluzione umana o la struttura dell’atomo.
Galileo non avrebbe rappresentato la superficie lunare in un certo modo senza le competenze al disegno acquisite negli anni della formazione; il cosiddetto “mostro di Frankenstein”, metafora delle nostre più grandi paure di stravolgimento dell’ordine naturale, deve la sua fama forse più a un truccatore di Hollywood che alla sua originaria creatrice Mary Shelley.
Nature immaginate raccoglie numerosi esempi che dimostrano come la dimensione visuale abbia avuto un impatto significativo sulle concezioni e percezioni sociali e culturali della natura. Arricchito da circa 250 fotografie e illustrazioni a colori, il volume ripercorre la storia di ciascuna immagine e ne documenta l’impatto sociale e culturale attraverso la pittura, il cinema, il fumetto, la comunicazione pubblicitaria.
Il volume può essere acquistato online a questo link. Qui trovate la video intervista a Massimiano Bucchi, che ci parla del volume.
Il libro è stato presentato sabato 21 novembre nell’ambito della rassegna Simposi, durante l’incontro dedicato al tema della Natura.
Leggi la rassegna stampa.
Massimiano Bucchi è professore di Sociologia della Scienza e Comunicazione della Scienza presso l’Università di Trento.
Elena Canadelli è assegnista di ricerca in Storia della Scienza all’Università di Padova.