La crisi delle “vocazioni scientifiche” è un fenomeno avvertito almeno da trent’anni in molti paesi del mondo. Sono sempre meno, infatti, i giovani neodiplomati che decidono di intraprendere percorsi universitari a contenuto scientifico teorico. In Italia, gli iscritti ai corsi di laurea a orientamento scientifico, rapportati al totale degli studenti universitari, sono in forte diminuzione almeno da cinquant’anni, passando dal quasi 50% dell’anno accademico ‘51/’52 al circa 30% del 2000/2001.
Nonostante la gravità della situazione testimoniata dai dati statistici, non sono disponibili finora ricerche organiche e approfondite – né in Italia, né a livello europeo – in grado cogliere le cause che rendono i ragazzi sempre più restii a dedicarsi allo studio di materie scientifiche all’università. Le uniche ipotesi esplicative rispetto al fenomeno possono essere ricavate da uno studio dell’Eurobarometro (Eurobarometer 55.2, 2001, “European, Science and technology”) che chiama in causa fattori quali la “mancanza di attrattiva degli studi scientifici”, la “difficoltà degli studi” o la “scarsa remunerazione percepita” delle professioni di ricerca. Tali percezioni negative non sono d’altra parte confermate dai dati ISTAT su “università e lavoro”, che invece indicano una buona performancedelle lauree di carattere scientifico sul mercato del lavoro e un generale buon livello di soddisfazione da parte dei laureati in materie scientifiche che lavorano.
Quali sono, dunque, le reali motivazioniche spingono i giovani a rifiutare i corsi scientifici?
Observa, con il patrocinio dell’Associazione Europea dei Presidi delle Facoltà Scientifiche e in previsione di una più ampia e articolata ricerca da realizzarsi a livello europeo, avente lo scopo di indagare le reali cause del fenomeno, ha condotto un’indagine preliminare che sembra suggerire come la crisi sia il risultato dell’interazione di tre principali fattori, riconducibili principalmente alle caratteristiche del contesto storico, del sistema scolasticoe dell’immagine pubblica della scienza. Tali fattori sembrano essere decisivi nell’alimentare gli stereotipi di una scienza difficile, elitaria e “per pochi predestinati” e conseguentemente incapace di risultare attrattiva e interessante per il pubblico in generale e per le nuove generazioni in particolare. Capire con precisione e dettagliatamente come e attraverso quali dinamiche tali fattori interagiscano tra loro costituirà il primo passo per dare una risposta chiara e approfondita ad un interrogativo che desta preoccupazione sia livello nazionale sia a livello internazionale.
Il rapporto di ricerca è disponibile qui. Per scaricarlo è sufficiente richiedere la password all’indirizzo e-mail: observa[at]observanet.it