L’aumento dei prezzi dei cibi e i ricorrenti allarmi per la sicurezza alimentare su scala globale hanno fatto presa sull’opinione pubblica: la (scarsa) qualità dei prodotti alimentari rappresenta per il 60% degli europei il principale fattore di rischio per la salute, più rilevante dell’inquinamento o dello smaltimento dei rifiuti.
In Italia le preoccupazioni sul cibo riguardano soprattutto l’uso dei pesticidi nelle coltivazioni: oltre un terzo dei cittadini ne teme le conseguenze.
Meno diffuso è invece il timore per gli organismi geneticamente modificati (16,9%), equiparabili in termini di pericolosità alle condizioni di allevamento degli animali, e per le malattie animali come BSE o influenza aviaria (9,1%).
Sul tema degli Ogm, per altro, si registra in generale una diminuzione dell’interesse degli italiani, non solo come potenziale rischio, ma anche come potenziale risposta ai problemi alimentari. L’aspettativa principale degli italiani è che grazie alla ricerca scientifica si possano ottenere cibi più ricchi di vitamine, proteine e sali minerali (30%) e migliori tecniche di conservazione del cibo (29%).
Dati e commenti nell’articolo di Valeria Arzenton pubblicato il 9 ottobre 2008 su Nova24-Il Sole 24 Ore
I dati qui presentati saranno pubblicati a breve in Valeria Arzenton e Massimiano Bucchi “Gli italiani, la scienza e l’ambiente. Secondo rapporto su scienza, tecnologia e opinione pubblica”, in Observa – science in society, Annuario Scienza e Società 2009, Bologna: Il Mulino.
La rilevazione è stata condotta tramite interviste telefoniche con metodo CATI su un campione di 996 casi, stratificato per genere, età e ripartizione geografica, rappresentativo della popolazione italiana con età uguale o superiore ai 15 anni.
L’Osservatorio Scienza e Società è un’iniziativa del centro ricerche Observa Science in Society, realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo.