L’indagine presentata nell’articolo di Giuseppe Pellegrini è parte del progetto internazionale Roses avviato nel 2000 dall’Università di Oslo (Schreiner and Sjøberg 2019) e coordinato da A. Jidesjö, M. Oskarsson e A.K. Westman.
L’indagine “Giovani, Scienza e Tecnologia” promossa e realizzata da Observa – Pristem Bocconi è giunta alla sua seconda edizione e nel 2023 ha coinvolto oltre 4.700 studenti del secondo anno della scuola secondaria di secondo grado (14-16 anni) di 100 scuole italiane.
L’indagine ha lo scopo di conoscere gli atteggiamenti, i valori, gli interessi e le aspettative dei giovani in un periodo di transizione e cambiamento che influenzerà in modo rilevante le loro scelte future.
L’ultima rilevazione mostra un interesse per la scienza con alcune differenze di genere: gli studenti maschi prediligono la tecnologia,
lo spazio e alcuni aspetti ambientali, mentre le studentesse concentrano l’attenzione sulla sessualità e la vita umana. In generale, sono
soprattutto gli studenti e le studentesse dei licei a prediligere un maggiore impegno scientifico in classe. Interessante notare che i risultati mostrano come gli adolescenti più interessati alle discipline scientifiche vivano con genitori laureati, mentre chi predilige la formazione tecnica
e professionale ha genitori non laureati. Inoltre, il livello culturale dei genitori influenza fortemente le scelte disciplinari degli studenti e delle studentesse. Molti dati evidenziano l’interesse dei giovani studenti italiani alla scienza e alla tecnologia ma un dato in particolare appare di grande interesse: l’intenzione di abbracciare una carriera scientifica riguarda un/a giovane su tre. Dal 2017 a oggi è triplicato il numero di studenti che intendono intraprendere la carriera di scienziati.
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Qui è possibile leggere anche l’intervista di Vincenzo Mulè a G.Pellegrini