Sono da oggi disponibili al pubblico i risultati di un’indagine del centro studi Observa-Scienza e Società sugli orientamenti dell’opinione pubblica italiana nei confronti delle politiche di ricerca. L’indagine è stata presentata in anteprima al Ministero dell’Economia e delle Finanze, nell’ambito di un Workshop sulle Politiche di Ricerca organizzato dalla Fondazione Eni Enrico Mattei.
Posti di fronte alla necessità di scegliere tra una serie di settori di ricerca quelli che secondo loro meritano un investimento, prioritario, oltre quattro italiani su dieci (42,1%) indicano la ricerca sulle cellule staminali nella convinzione che tale ricerca potrà contribuire a curare malattie quali Parkinson e Alzheimer.
Segue piuttosto distanziata la ricerca sui mutamenti del clima (15,4%); poi la ricerca in campo biotecnologico volta a migliorare la coltivazione di ortaggi e frutta (11%), la ricerca mirata a sviluppare centrali nucleari più sicure (9,3%) e gli studi nel campo delle neuroscienze (8,5%).
Agli ultimi posti la ricerca in campo spaziale volta a scoprire se esistono altre forme di vita nell’Universo (4,7%), quella nell’ambito delle telecomunicazioni (4,2), la fisica che potrebbe aiutarci a comprendere le componenti ultime della materia (2,9%) e le ricerche per sviluppare nuove tecniche di fecondazione assistita (2%).
Interessante notare il rapporto tra scelte e titolo di studio: i più istruiti assegnano priorità più elevata ad aree quali la fisica, le telecomunicazioni e la ricerca sul clima, mentre considerano meno importante rispetto alla media la ricerca sulle cellule staminali.
Anche la collocazione politica sull’asse destra/sinistra è in rapporto con le scelte in materia di investimenti per la ricerca: tra coloro che si collocano a sinistra per esempio, assume particolare rilievo un ambito quale la ricerca sul clima, mentre tra coloro che si collocano a destra si assegna un’importanza maggiore della media alla ricerca sulle cellule staminali e nel campo delle neuroscienze.
La rilevazione è stata condotta su un campione di 876 soggetti, rappresentativo della popolazione italiana sopra i 18 anni.
L’indagine rappresenta il secondo appuntamento con l’osservatorio permanente dei rapporti tra cittadini, istituzioni e ricerca scientifica. Il prossimo tema trattato sarà quello dell’energia nucleare.
Observa è un centro studi indipendente, nato nell’ambito di POSTER che si propone di fare da ponte tra ricerca scientifica, decisori politici e opinione pubblica. L’analisi, lo sviluppo e la valutazione di soluzioni per la partecipazione pubblica in ambito scientifico, tecnologico, sanitario e ambientale, di procedure innovative per il coinvolgimento dei cittadini in decisioni complesse, e in generale di forme di dialogo tra scienziati e grande pubblico costituiscono gli obiettivi centrali delle attività di Observa.