EcoGenEtic.com è uno strumento di studio e ricerca a livello multidisciplinare delle problematiche relative alla questione del rischio connesso all’utilizzo di piante esprimenti geni esogeni, con lo scopo prevalente di proporre pratiche, strumenti e strategie adeguate per gestirne la sicurezza, da mettere a disposizione della comunità scientifica e delle istituzioni locali.
L’applicazione di pratiche sempre più rispettose della naturale costituzione genica della pianta da “modificare”, e sempre più rispondenti alle richieste di sicurezza e rispetto ecologico della società potrebbe rinnovare profondamente le tecniche di ingegneria genetica, rendendole più accettabili nella linea di quello che si può definire trasferimento genico “ecocompatibile”. Inoltre, la gestione della sicurezza delle piante esprimenti geni es ogeni potrebbe divenire una pratica consolidata nei laboratori, mentre l’esigenza di sostenere la ricerca laboratoriale con un’adeguata riflessione bioetica dovrebbe essere un requisito essenziale. Infine, la corretta comunicazione e opportuni programmi di divulgazione potrebbero risolvere conflitti attualmente inconciliabili tra i vari attori coinvolti nella problematica.
EcoGenEtic.com ritiene allora attuale e rilevante focalizzare nelle varie sfaccettature la problematica della gestione della sicurezza relativa al trasferimento di geni nelle piante con un approccio multidisciplinare.
I proponenti del progetto, tre enti funzionali della Provincia Autonoma di Trento (Istituto Agrario di S. Michele all’Adige, Istituto di Scienze Religiose e Museo Trentino di Scienze Naturali) e Observa (per la parte di ricerca sociale), contribuiranno alle attività del progetto con apporti specifici che si integreranno in un quadro organico di conoscenze utili a raggiungere gli obiettivi del progetto. Inoltre, ciascuno apporterà anche il proprio contributo di collaborazioni nazionali ed internazionali.
Tutte queste esperienze convergeranno in EcoGenEtic.Com per alimentare una ricerca attenta alle richieste di rispetto per l’ambiente, la riduzione dei rischi biologici e, in senso generale, alla riflessione sul rapporto Scienza-Società.
Si formerà sul territorio, di conseguenza, una sinergia di competenze che rafforzeranno e svilupperanno gli aspetti più innovativi della problematica in oggetto negli ambiti laboratoriale, culturale, sociale e etico.