Mercoledì 21 maggio 2008 alle ore 18.00 il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano ha ospitato la conferenza Donne, scienza e società, un’opportunità di dibattito sul ruolo della donna nel mondo scientifico, promossa da ONDA – Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, in collaborazione con Observa e UNESCO – Office in Venice.
La conferenza, svoltasi nella suggestiva sala Conte Biancamano del Museo Nazionale è stata l’occasione per presentare e discutere il libro “Donne e Scienza 2008. L’Italia e il contesto internazionale” pubblicato da Observa – Science in Society, in collaborazione con UNESCO -Office in Venice.
Tra gli ospiti, introdotti dalla presidente di O.N.Da, Francesca Merzagora e dal direttore generale del Museo Leonardo da Vinci Fiorenzo Galli, Elena Cattaneo, Ordinario di Farmacologia, Università di Milano; Daniela Toniolo, Dirigente di Ricerca, CNR Capo Unità “Genetica delle malattie comuni”, Istituto Scientifico San Raffaele e Iulia Nechifor, project officer dell’UNESCO office in Venice. Ha moderato l’incontro Valeria Arzenton.
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Il prossimo appuntamento sarà a Roma il 10 giugno alle ore 18.30, presso la Casa Internazionale delle donne. L’incontro, organizzato dall’Associazione Donne e Scienza, vedrà la partecipazione di Valeria Arzenton, Flavia Zucco, presidente di Donne e Scienza e la giornalista scientifica Letizia Gabaglio,
Donne e Scienza 2008. L’Italia e il contesto internazionale è raccolta di dati e informazioni, provenienti dalle più autorevoli fonti nazionali e internazionali, non solo sulla presenza della donna nella ricerca, ma anche sugli orientamenti del pubblico femminile verso scienza e tecnologia e sulle attività internazionali, associative e progettuali promosse a favore delle donne nella scienza. Arricchiscono la pubblicazione testimonianze e contributi di illustri scienzate e ricercatrici, come Margherita Hack, Rita Levi Montalcini e Joan Lunney.
Il volume pubblicato in collaborazione con UNESCO Ufficio di Venezia – Ufficio Regionale per la Scienza in Europa (BRESCE) , Studio Pirovano Consulting S.r.l. e l’associazione FAiR rileva come l’Italia sia uno dei Paesi Europei in cui le donne che lavorano nella ricerca guadagnano di meno rispetto ai colleghi maschi: in media, una ricercatrice italiana percepisce il 33% in meno di un ricercatore.
Le donne italiane sono inoltre scarsamente presenti nei ruoli chiave del mondo della ricerca: poco più di un componente su dieci dei comitati scientifici in Italia è donna (12%), contro tre su dieci nel Regno Unito e quasi cinque su dieci in Norvegia. Questo nonostante siano donne, nel nostro Paese, almeno sei laureati o dottori di ricerca su dieci in medicina e farmacia e più di uno su due in scienze della vita, fisica e agraria e nelle facoltà italiane di scienze naturali e ingegneria insegnino in proporzione più docenti donne che in Germania, Francia o Austria.
Secondo Valeria Arzenton, tra i curatori del volume, i dati raccolti confermano che “per le donne nella ricerca esiste “un soffitto di cristallo”: anche se molte ragazze intraprendono, con buoni risultati, gli studi scientifici, sono ancora poche le risorse femminile che vengono adeguatamente valorizzate nelle fasi successive della carriera”. Eppure gli stessi ricercatori europei non percepiscono alcuna differenza nelle competenze professionali e di ricerca tra maschi e femmine e anzi sono i primi a lamentare la mancanza di un numero adeguato di donne soprattutto in posizioni di responsabilità e di direzione. Un limite, fra l’altro, di cui anche i cittadini sono consapevoli: il 62% degli Europei auspica una maggiore presenza delle donne nella ricerca.
Negli ultimi anni, comunque, l’attenzione e l’impegno a favore dell’uguaglianza di genere nella scienza sono visibilmente aumentati. Oggi si contano oltre 50 organizzazioni europee, tra associazioni, fondazioni e networks, fondate per sostenere il ruolo e la professionalità delle donne nel mondo scientifico; almeno 17 sono le borse di studio e i premi scientifici (di cui 5 italiani) espressamente destinati a ricercatrici e a studentesse che si sono distinte nelle loro attività scientifiche; innumerevoli i progetti internazionali che, grazie anche al supporto della Commissione Europea, sono stati intrapresi per promuovere le pari opportunità nel campo della scienza e della tecnologia.
Al fine di monitorare le tendenze e i cambiamenti negli orizzonti professionali delle donne nella ricerca, Donne e Scienza intende diventare un appuntamento periodico, che consenta di seguire l’andamento nel tempo delle questioni di genere con un costante aggiornamento dei dati e delle informazioni.
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La versione integrale del volume, riservata ai soli soci di Observa, è disponibile qui.
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