I nuovi dati dell’Osservatorio Scienza e Società presentati oggi 25 settembre in anteprima alla Quarta Conferenza Mondiale “The Future of Science”.
Per gli italiani i contributi più importanti che la scienza può offrire per fronteggiare la crisi alimentare sono cibi arricchiti da vitamine e sali minerali (30%) e nuove tecniche di conservazione del cibo (29%). Diminuisce l’interesse (ma anche la preoccupazione) per gli Ogm: per il 33% la minaccia principale per la qualità dei cibi è rappresentata dai pesticidi.
L’aumento dei prezzi dei cibi e i ricorrenti allarmi per la scarsità di cibo su scala globale e per l’aggravarsi delle condizioni di vita (e di povertà) di milioni di persone hanno fatto presa sull’opinione pubblica italiana: la fame nel terzo mondo rappresenta per quasi un italiano su due la principale emergenza a livello mondiale, più grave del degrado ambientale o della crisi economica.
Ma quale contributo può dare la scienza per affrontare questo drammatico problema? L’aspettativa principale degli italiani è che grazie alla scienza si possano ottenere cibi più ricchi di vitamine, proteine e sali minerali (30%) e migliori tecniche di conservazione del cibo (29%).
Questi sono alcuni dei dati dell’Osservatorio Scienza e Società che Observa presenterà oggi in anteprima alla Quarta Conferenza Mondiale “The Future of Science”, quest’anno dedicata al tema Food and Water for Life.
Secondo Massimiano Bucchi, professore di Sociologia della Scienza all’Università di Trento e tra i curatori dell’indagine, “le aspettative degli italiani sul contributo della scienza per il Terzo Mondo si legano a una sempre più diffusa sensibilità per il problema della qualità e della sicurezza del cibo che arriva sulle nostre tavole: sicurezza e investimenti nelle produzioni biologiche e tipiche emergono oggi come priorità assolute per i cittadini”.
Resta in secondo piano invece l’opportunità di modificare geneticamente animali e piante per renderli più sani, produttivi e resistenti ai parassiti. Sul tema degli Ogm si registra in generale una diminuzione dell’interesse da parte dell’opinione pubblica, non solo come potenziale risposta ai problemi alimentari, ma anche come potenziale rischio: preoccupa molto di più l’uso di pesticidi nelle coltivazioni, considerato la principale minaccia per la qualità dei cibi dal 33% degli intervistati.
La quarta edizione della conferenza mondiale “The future of Science”, promossa dalla Fondazione Veronesi si sta svolgendo in questi giorni (dal 24 al 27 settembre) sull’isola di San Giorgio nella laguna di Venezia. Attraverso l’intervento di relatori di fama internazionale, la conferenza offre l’occasione per una riflessione e un dibattito approfondito sul ruolo dello sviluppo scientifico e tecnologico e sugli interventi politici ed economici auspicabili per affrontare la fame nel Terzo Mondo, temi che coinvolgono intensamente i rapporti tra scienza e società.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale www.futureofscience.org.
Scarica il comunicato stampa e i principali risultati dell’indagine.
I dati qui presentati sono parte di un’indagine più ampia sugli orientamenti pubblici verso la salute e l’ambiente, condotta nell’ambito dell’Osservatorio Scienza e Società, che sarà pubblicata in:
Valeria Arzenton e Massimiano Bucchi, “Gli italiani, la scienza e l’ambiente. Secondo rapporto su scienza, tecnologia e opinione pubblica in Italia”, in Observa – Science in Society, Annuario Scienza e Società 2009, Il mulino, Bologna 2009.
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