Tomàs Saraceno. La mia personale conquista dello spazio fa riferimento ad una possibile architettura nello spazio aereo; la mia idea è quella di costruire città volanti: piattaforme, cellule abitative, agglomerati urbani che galleggiano in aria. Essi si ispirano alla struttura degli aeroporti, divisi in air-side e land-side. È l’idea della città internazionale che mi piace, perché mette in discussione i confini, i sistemi politici e sociali oggi dominanti. Ho brevettato un materiale, l’aerogel che se applicato a quei veicoli più leggeri dell’aria che per sollevarsi usano gas quali l’elio o l’idrogeno, conferisce loro la possibilità di volare grazie alla sola energia solare.
Ma allora mi chiedo come poter espandere l’idea di atmosfera. Sono molto affascinato dal fenomeno del web two, ad esempio i casi di Second Life e Wikipedia, proprio per la costruzione collettiva che presuppongono e che ne permette l’esistenza. Così io stesso mi domando “devo andare a bussare alle porte della NASA, dell’ESA ecc. o esiste una forma alternativa attraverso la quale è possibile coinvolgere la gente, stimolarne l’immaginazione e produrre insieme un determinato risultato?”. Ovviamente se uno scienziato o un tecnico intervenissero, mettendo a disposizione il loro know-how, si potrebbe ottenere un prodotto totalmente differente.
Giovanni Bignami. L’immaginazione è un elemento senza il quale la conquista dello spazio sarebbe stata impossibile. Serve immaginazione e fantasia per poter pensare di raggiungere un altro pianeta, per progettare i robot che ne esploreranno la superficie… e l’immaginazione è a sua volta alimentata dalle suggestioni che le foto dello spazio ci riservano, con spettacoli affascinanti come quello di un cratere d’impatto o come gli effetti ottici che talvolta ci hanno giocato qualche scherzo.
Vi ricordate quella foto della superficie di Marte che sembrava riprodurre un volto umano? Poi si è scoperto che si trattava unicamente di un effetto dovuto ad una particolare combinazione di luci ed ombre.
L’esplorazione planetaria e la conquista dello spazio sono un chiaro esempio di come spesso la realtà possa superare la fantasia. Sarebbe bello creare nel mondo virtuale di Second Life un’agenzia spaziale in cui poter viaggiare in tutti i pianeti del sistema solare all’interno di questi aerostati che Tomas Saraceno ha concepito.
Tomàs Saraceno è un famoso architetto e teorico, nella tradizione di Buckminster Fuller. Nato nel 1973 a San Miguel de Tucumàn in Argentina, ormai da anni vive a Francoforte. Il suo lavoro guarda ai principi scientifici come un modo di rispondere a domande complesse su come accrescere nuove idee per lo sviluppo sostenibile delle comunità e dei nuovi modelli di interazione sociale. Tutto il suo discorso artistico è costruito sull’Aria. Aria come elemento comune ad ogni organismo vivente e quindi, in un certo senso, canale privilegiato di comunicazione non verbale, ma inconsciamente partecipativa. Lo sforzo artistico, ma anche umano, di Tomàs Saraceno è sempre teso a rompere quel muro di incomunicabilità, così grande nella nostra epoca, che blocca il flusso del dialogo tra l’ecosistema ed i suoi elementi costitutivi. L’artista Tomàs Saraceno segue la tradizione di coloro che hanno alzato lo sguardo verso il cielo immaginando opere dall’ottimismo insolito che esplorano i sistemi delle interdipendenze sia all’interno che oltre il mondo naturale. Presente quest’anno alla 53° Esposizione Internazionale dell’Arte Biennale di Venezia, Saraceno propone un progetto che prevede una struttura sorretta da 680 ganci, per cui è stata realizzata una sala nella sala per contenere le Vedove Nere, ingrandimenti-elaborazioni di ragnatele attraverso le quali far passare il pubblico, ulteriore prova dell’itinerario etico-estetico dell’artista.
Giovanni Bignami da quaranta anni fa ricerca in astrofisica e scienze e tecnologie dello spazio, in Italia, in Europa e nel mondo. Accademico dei Lincei e della Accademia Europea, ha ricevuto importanti premi negli Stati Uniti, in Europa ed in Italia per i suoi risultati. E’ consulente scientifico della Max-Planck-Gesellschaft tedesca. Professore di Astronomia presso l’ Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, è autore di centinaia di articoli scientifici, di divulgazione e di politica. Ha scritto di politica spaziale e di politica della ricerca su: International Herald Tribune, Nature, Science, Le Figaro, La Recherche,“Governareper”,Le Scienze, Il Corriere della Sera, Il Sole24ore, Aspenia etc. Tra i suoi libri più recenti, “L’esplorazione dello spazio” (Bologna, 2006). Si è occupato di gestione di grandi Enti ed imprese scientifiche. In Italia, alla Agenzia Spaziale Italiana, prima come Direttore Scientifico e poi come Presidente. In Francia, a Toulouse, ha diretto uno dei centri di ricerca più importanti del paese. In Europa, è stato Presidente del Consiglio Scientifico della Agenzia Spaziale Europea, ha collaborato con il CERN (Centro Europeo di Ricerche Nucleari) e con l’Osservatorio ESO. Il CNES (Agenzia Spaziale Francese) lo ha nominato nel suo comitato per le strategie (CERES). Nel triennio 2004-2006, Bignami è stato presidente dello Space Science Advisory Committee, il massimo comitato di consulenza scientifica dell’Agenzia Spaziale Europea.