Nella issue dedicata al tema “Giovani oltre gli stereotipi” dalla rivista Welfare e Ergonomia (FrancoAngeli) sono presenti due contributi di Observa:
Pellegrini, G., Augusto, L., Araújo, L., Bizzo, N. (2024) Adolescenti e accettazione delle teorie evoluzionistiche, quando la religione non è il fattore determinante, in Welfare e Ergonomia, 2, pp. 189-204, DOI: 10.3280/WE2023-002013
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Rubin, A. e Saracino, B. (2024), I rapporti dei giovani italiani con la scienza e la tecnologia. Analisi sui dati dell’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società 2007-2023, in Welfare e Ergonomia, 2, pp. 153-172, DOI: 10.3280/WE2023-002011
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Il rapporto tra nuove generazioni, scienza e tecnologia è stato oggetto d’interesse crescente negli ultimi decenni e ha visto l’insorgenza di numerose iniziative volte a indagare i risultati scolastici, le motivazioni e, più in generale, l’orientamento nei confronti delle attività di ricerca e delle organizzazioni scientifiche da parte dei giovani. Comprendere il punto di vista delle nuove generazioni a proposito della scienza e della tecnologia rimane una questione di strategica rilevanza. Il contributo di Andrea Rubin e Barbara Saracino presenta i risultati di un monitoraggio annuale condotto dall’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società di Observa Science in Society dal 2007 al 2023 su campioni rappresentativi della popolazione italiana. Le indagini restituiscono risultati rilevanti su sei ambiti: conoscenze scientifiche e tecnologiche, esposizione alla scienza attraverso i media, partecipazione a manifestazioni ed eventi scientifici, credibilità delle fonti d’informazione, opinioni nei confronti della scienza e della tecnologia, fiducia nella scienza e negli scienziati.
Le analisi dei dati raccolti dall’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società dal 2007 al 2023 mostrano un tendenziale e progressivo aumento del livello di alfabetismo scientifico in tutte le fasce d’età. La popolazione giovanile italiana coinvolta presenta però un livello di conoscenze scientifiche più elevato rispetto agli adulti e, soprattutto, rispetto ai cittadini più anziani. A parità di titolo di studio, la giovane età è una variabile positiva rispetto alle conoscenze scientifiche.
Il livello di alfabetismo scientifico è condizionato dalla frequenza con cui gli intervistati dichiarano di esporsi a contenuti scientifici e tecnologici nei media. Dalla lettura di articoli che parlano di scienza su giornali quotidiani all’ascolto di programmi radiofonici, dal seguire programmi televisivi alla consultazione di siti web e blog, l’esposizione a contenuti tecnico-scientifici contribuisce ad aumentare il livello di conoscenze degli individui.
Nel corso degli anni l’esposizione alla scienza e alla tecnologia sui media è cresciuta su tutti e cinque i canali di informazione considerati e trasversalmente in tutte le fasce d’età. Nel 2023 tra i giovani è il 65,3% a dichiarare di leggere almeno una volta alla settimana gli articoli scientifici presenti nei quotidiani. Leggermente inferiore, ma comunque superiore al 50%, è la quota di chi afferma di assistere con frequenza a programmi televisivi di informazione scientifica. L’aumento del consumo di contenuti tecnico-scientifici attraverso i media ha coinvolto anche un medium come la radio (2007=3,9%; 2023=36,4%) ma è soprattutto il Web a essere diventato la principale fonte d’informazione dei giovani anche su temi come scienza e tecnologia. Nel 2023, quasi otto giovani su dieci entrano frequentemente in contatto con contenuti scientifici attraverso blog e siti web, a fronte di una quota che era pari al 26,6% nel 2007.
La diffusione capillare delle tecnologie digitali ha sollevato molti interrogativi rispetto all’attendibilità delle notizie e delle informazioni che circolano. La frequenza con cui gli utenti si espongono a contenuti tecno-scientifici si riflette sulla percezione della qualità e dell’affidabilità delle notizie: coloro che abitualmente si espongono ai contenuti scientifici e tecnologici, cercano informazioni in rete e condividono sui social le notizie lette sono più cauti rispetto a ciò che circola in rete.
L’esposizione alla scienza e alla tecnologia non si esaurisce con la fruizione di informazioni attraverso i mass media. Sempre più frequentemente ci si espone a contenuti tecnico-scientifici in contesti diversi e informali. Una quota crescente di giovani entra in contatto con la scienza e la tecnologia attraverso la visita a musei o mostre scientifiche, la partecipazione a festival della scienza, a incontri e dibattiti pubblici o attraverso manifestazioni di protesta. La popolazione tra i 15 e i 29 anni si caratterizza però soprattutto per essere la fascia d’età più partecipe a manifestazioni di protesta e festival scientifici. Dal 2007 a oggi i 15-29enni hanno sempre rappresentato la parte maggioritaria tra coloro che partecipano a simili iniziative, evidenziando una crescente volontà di partecipazione.
I livelli d’istruzione e di alfabetismo più elevati e la maggiore esposizione a contenuti scientifici e tecnologici non impediscono però ai giovani di rivolgere alcune critiche alla ricerca scientifica e alle sue implicazioni tecnologiche. Le generazioni del nuovo millennio hanno un atteggiamento di fiducia nella scienza ma non un atteggiamento di acritico “scientismo”. Il pubblico giovanile sembra infatti sensibile ai rischi connessi alla ricerca scientifica e alle sue implicazioni; mentre la fiducia nella scienza e negli scienziati sono riconducibili a una visione che riflette un ethos volto a sottolineare l’universalismo, il comunitarismo, l’autonomia dalla religione e l’impegno in favore dell’umanità dell’impresa scientifica.
Le opinioni e gli atteggiamenti dei giovani riflettono un mutato rapporto con la cultura scientifica. Tra le nuove generazioni la separazione tra cultura umanistica e cultura scientifica sembra essersi profondamente ridotta.